BENVENUTI NEL MONDO DELLE PAROLE



Benvenuti!
Questo è il posto dove le parole
vivono, crescono, regnano.
Ogniuna di esse ha una storia da raccontare
e cento da ascoltare.
Libera, anche tu, le tue
e fa che, unendosi alle mie, possano tracciare
la storia di una nuova amicizia.






il suonatore J



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martedì 4 marzo 2008

La Locanda dei Girasoli gestita dai ragazzi Down rischia la chiusura.

La Locanda dei Girasoli gestita dai ragazzi Down rischia la chiusura.
A Roma c'è un ristorante la Locanda dei Girasoli. E' nato dalla volontà di alcuni genitori di ragazzi con la sindrome di Down per dare una prospettiva lavorativa ai loro figli Claudio,Valerio, Emanuela e Viviana che già oggi ci lavorano come camerieri. Purtroppo non è in una via molto frequentata di Roma (in zona Quadraro) ed è molto difficile farlo conoscere. Però, se non riusciamo a farlo in fretta, le prospettive non sono molto allegre. La pizza è buona, il locale è carino ed economico e vale la pena di dar Loro una mano, non vi pare? Un primo aiuto può essere far girare questo messaggio al maggior numero di amici possibile; se poi conoscete persone o uffici nella zona Appio-Tuscolano è ancora meglio o se avete un amico giornalista che può pubblicizzare la loro esperienza, ancora meglio.
L'indirizzo è: "La locanda dei girasoli"Locanda dei Girasoli - Via dei Sulpici 117 hTel - Fax 06.76.10.194
info@lalocandadeigirasoli.it
Web:http://www.lalocandadeigirasoli.it/ .

mercoledì 27 febbraio 2008

Mai grande

Mai grande


Perché mamma?
Perché papà?
Perché questo buio intenso
grava su i nostri cuori?
Perché non c’è un tozzo di pane
che sfami il nostro corpo.
o un sorriso che colmi i nostri animi?
Perché le nostre grida bisognose
non giungono alle vostre orecchie?
Mamma abbiamo paura!
Papà aiutaci!
Ancora una volta ci lasciate soli,
ancora una volta il vostro io ci sopprime.
Papà, mamma addio!
Che questo ultimo saluto risuoni opprimente nel vostro cuore
E non vi faccia dimenticare
Queste due colombe
Che sognavano di diventare falchi

by Il Suonatore j

mercoledì 30 gennaio 2008

Petizione per i carburanti alternativi

Un cittadino italiano ha finalmente deciso che gli fa troppo male respirare le polveri sottili e vedere persone a cui vuole bene morire di cancrointorno a sé per il benessere delle multinazionali petrolifere e ha chiesto alla commissione europea (dipartimento dell'ambiente) di creare unalegge che obblighi i padroni del petrolio ad installare accanto ad ogni distributore di benzia almeno un distributore ad idrogeno e di incominciarea produrlo utilizzando energie rinnovabili.In parole povere questa legge favorirà l'introduzione sul mercato delle automobili ad idrogeno a ***ZERO INQUINAMENTO****** e ad alteprestazioni!!!Finalmente potremo respirare a pieni polmoni e anche i figli dei nostri figli!L'auto del futuro esiste già ed in vari modelli!Bastano 800.000 firme per far abbassare la testa ai padroni del petrolio.Firmate la petizione per voi, i vostri amici e parenti!Cogliamo questa opportunità e facciamone un'arma, anche per altre piccole battaglie.PER FIRMARE LA PETIZIONE SU questo LINK Non Cambieremo le cose ma almeno solleveremo il probblema

sabato 26 gennaio 2008



A sessantatreanni dall'apertura dei cancelli di Auschwitz cosa ci è rimasto?
Quanto quegli orrori sono ancora impressi nella nostra mente?
Quanto il passato può insegnarci ancora a non ripetere gli stessi errori?










SE QUESTO E' UN UOMO
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case;
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia ve lo impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.
Primo Levi





Eravamo d'estate quando è uscita la legge che obbligava gli alunni ebrei a lasciare la scuola. Io avevo finito la terza elementare, sarei dovuta andare in quarta. Non me l'hanno fatto capire subito per non darmi dei dispiaceri. Però verso l'autunno mamma un giorno m'ha detto, col tono di quella che racconta una cosa senza importanza: "Sai, il prossimo anno non puoi più andare nella tua scuola e andrai in un'altra scuola dove ci saranno tutti bambini ebrei". Per me è stata una doccia fredda: lasciare la maestra, lasciare i compagni. Così è stato. L'inizio è stato abbastanza difficile, però ho fatto amicizia coi nuovi compagni, poco per volta ho poi voluto bene alla maestra. Ad ogni modo io aspettavo con grandissima ansia il giorno in cui ci sarebbe stata la premiazione dei bambini alla scuola pubblica dov'ero andata. Perché io in terza avevo avuto il "premio di secondo grado". Avevo meritato un premio, perché ero brava a scuola, di secondo grado perché ce n'era una più brava di me. Ma ero contentissima. La premiazione avveniva a metà dell'anno dopo e io aspettavo il giorno in cui sarei andata a ritirare il mio premio e a rivedere la mia maestra e i miei compagni. Il giorno prima di quello della premiazione suonarono alla porta di casa. Driin… chi sarà? Mia mamma va ad aprire. Era la bidella della scuola Mignon, che portava un pacchetto contenente un libro, e ha detto - potrei descrivervela, piccola e grassa-: "La signora direttrice manda questo premio per la bambina Elena O.; non deve venire domani alla premiazione per non profanare le scuole del Regno d'Italia". E' stato il primo dispiacere folle della mia vita. Ho pianto, ho urlato e… quel libro oltretutto era anche brutto, un libro di mitologia greca, fascistissimo. E ho pianto e urlato. Allora la mia mamma ha cercato di consolarmi dicendomi: "Faremo una bella festa noi in casa, faremo la premiazione". Ha fatto venire tutte le zie che fingevano di essere le patronesse e tutti i cuginetti piccoli che erano piccolissimi e non capivano; ognuno ha avuto un piccolo premio, la mamma s'è messa al piano e così abbiamo fatto una gran bella festa a casa. Ma quello è stato il più grande dispiacere, il mio primo grande dispiacere

Tratto da "C'era una volta la guerra"a cura di Sonia Brunetti e Fabio Levi" – Silvio Zamorani editore, Torino 2002.















Prima vennero per gli ebrei

" Prima vennero per gli ebrei
e io non dissi nulla perché
non ero ebreo.
Poi vennero per i comunisti
e io non dissi nulla perché
non ero comunista.
Poi vennero per i sindacalisti
e io non dissi nulla perché
non ero sindacalista.
Poi vennero a prendere me.
E non era rimasto più nessuno
che potesse dire qualcosa."

Martin Niemoeller
Pastore evangelico
deportato a Dachau







Fa o Signore
Fa o Signore
che io non divenga fumo.
Fumo di Birkenau, fumo
in questo cielo straniero
ma riposare io possa laggiù
nel mio piccolo cimitero.[...]
Due alberi fanno la guardia
al vecchio cancello di ferro
arrugginito.
E i fidanzati, la domenica,
sostano a guardare
l'alta erba odorosa che copre
le tombe antiche,
intrecciano le dita tra le sbarre
si guardano con tenerezza.[...]
Fa o Signore, che io non divenga
fumo che si disperde,
fumo in questo cielo straniero
ma riposare io possa laggiù
nel mio piccolo cimitero,
sotto la terra della mia terra,
dove il sole mi scalderà,
il mare mi cullerà,
il vento mi porterà i profumi delle riviere
e sarà la pace.

Liana Millu
Auschwitz-Birkenau (estate 1944)


venerdì 18 gennaio 2008





Una scomparsa inquietante

Nome Mari Luz Cortes

Età 5 anni

Scomparsa in data 13 gennaio 2008

Zona: Andalusia Spagna. La piccola vive a Huelva, ad appena un’ora e mezza di macchina da Praia da Luz, la località nella regione portoghese dell’Algarve da dove Maddie è sparita.

Mari Luz Cortès è di origine gitana, ma di pelle bianca, i capelli castano chiari, ricci, al momento della scomparsa era vestita con un gilet fucsia, una gonna corta e scarpette bianche.
















Scarica il codice per inserire questo video nel tuo sito.


La famiglia di origine gitana mostra la foto di Mari Luz, che ha 5 anni, scomparsa domenica 13 gennaio2008, mentre stava andando a comperare un sacchetto di patatine al chiosco vicino.

La descrivono come una bambina timida, forse qualcuno l’ha presa credendola perduta la cercano senza trovarla…

Da quel giorno i genitori chiedono la restituzione della bambina pregano chi la trattiene, che se vogliono del denaro, venderanno il loro appartamento, la loro macchina, tutto ciò che hanno…. ma che restituiscano la bambina.

Mari Luz Cortès è di origine gitana, ma di pelle bianca, i capelli castano chiari, ricci, al momento della scomparsa era vestita con un gilet fucsia, una gonna corta e scarpette bianche.

Per le ricerche la polizia, così come la famiglia hanno cercato in tutta la città di Huelva dove loro vivono, distribuendo numerose foto della bimba.

Per tutte le segnalazioni o informazioni su Mari Luz Cortès telefonate immediatamente al posto di polizia piu’ vicino o contattate i numeri:

In lingua Spagnola

0034630363202 oppure 0034665159776

In lingua Francese

0033687676243

Italiano

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Fonte SOS Enfants


Sparita bambina spagnola di 5 anni
Forse una rete di pedofili nella regione

HUELVA (16 gennaio) - Un’altra bambina sparita, a 90 minuti di guida da dove è scomparsa la piccola Maddie McCann, fa ipotizzare che in quella zona, fra Spagna e Portogallo, sia in azione una rete di pedofili. La bambina è Mari Luz Cortes, di 5 anni come Maddie, scomparsa domenica mentre era andata a comprare un pacchetto di patatine fritte in un negozio vicino casa. La località dove è avvenuta la sparizione e dove Mari e la sua famiglia vivono è il quartiere Torrejòn, nella città andalusa di Huelva, a un centinaio di chilometri da Praia da Luz, la città portoghese da dove è scomparsa Maddie il 3 maggio.
Del caso ora si stanno occupando sia la polizia spagnola, che quella portoghese, in funzione dei possibili collegamenti tra la sparizione delle due bambine. Il detective della famiglia McCann ha rivelato che si sta indagando su una banda di pedofili che hanno base in Spagna e appoggi in Belgio e Marocco, il che fa presumere la possibilità che Maddie sia stata portata in un altro paese.

Per Mari Luz c’è una testimonianza: sarebbe stata avvistata su un autobus con una donna zingara. Il padre della bambina ritiene questa testimonianza attendibile visto che la fonte ha descritto nei minimi particolari l’abbigliamento che Mari aveva quando è scomparsa, ossia un paio di jeans e una camicetta rosa fucsia.

Alle critiche mosse verso i genitori che hanno lasciato uscire una bambina così piccola da sola, il portavoce della famiglia spiega che «E’ normale che sia andata da sola al negozio, visto che è solo dietro l’angolo. Nessun bambino è mai scomparso prima da qui, si tratta di un piccolo vicinato dove tutti si conoscono. La famiglia ha vissuto qui per tutta la vita». I McCann hanno espresso da subito solidarietà verso la famiglia Cortes.

I genitori di Maddie avevano visitato Huelva nel mese di agosto, durante le ricerche della figlia e sono convinti, come gli investigatori da loro ingaggiati, che le sparizioni siano collegate. Si sono detti «molto preoccupati che un’altra bambina nella regione risulti dispersa». I genitori di Mari non ci stanno a fare raffronti fra le due sparizioni e il padre della piccola, Juan Jose Ramirez Cortes, ha dichiarato: «Non è quello che vogliamo contemplare in questo momento».

La famiglia Cortes ha deciso però di seguire l’esempio dei McCann per quanto riguarda le ricerche, distribuendo migliaia di volantini che ritraggono la piccola con i capelli castani e dei grandi occhi marroni e lanciando appelli in tv.
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